Swatch Group annulla Time to Move

Per chi ancora non lo sapesse, Time to Move è la manifestazione organizzata da Swatch Group per rimpiazzare la presenza a Baselworld (cancellata dal Gruppo già due anni fa). Quest’anno, la presentazione delle novità delle marche premium del colosso svizzero (Blancpain, Breguet, Glashuette Original, Harry Winston, Jaquet Droz, Omega) era programmata dal 4 al 6 marzo a Zurigo. Una manifestazione su invito, aperta alla stampa e ai clienti (buyer catene e negozi di tutto il mondo). Ebbene, è di oggi la notizia che il Gruppo Swatch ha deciso di cancellare la manifestazione, a solo un mese dallo svolgimento, per la preoccupazione scatenata dall’epidemia del Coronavirus. Ragionevolmente, l’aspettativa di partecipazione da parte dei buyer cinesi è molto bassa, se non quasi nulla, e unitamente ai timori degli altri partecipanti a intraprendere viaggi aerei, è bastata a far desistere il Gruppo dal mantenere l’organizzazione di Time to Move. Questa, se servisse, è un’altra prova del peso e della centralità del mercato cinese nel settore del lusso ma, soprattutto, getta un’ombra sulle prossime manifestazioni fieristiche di aprile e maggio (anche se ancora lontane). Ciò su cui riflettere è che l’allarmismo è dilagante. Il livello di paura a tratti ingiustificato. Ma non è una situazione nuova. Già anni fa abbiamo vissuto una Baselworld in piena epidemia di Sars, e oltre a non avere memoria di contagi durante il Salone, la manifestazione si è tenuta regolarmente e il settore non ne è uscito distrutto. Sarà forse l’occasione perché le marche riportino l’attenzione sui mercati occidentali, almeno durante le due fiere di riferimento. Il disastroso calo del turismo asiatico a casa nostra porterà inevitabili conseguenze, ma la reazione dovrebbe essere quella di lavorare con maggiore energia su tutti i fronti, e non di fermare la macchina prima di ancora di partire. Chi prevede questi scenari dovrebbe riflettere meglio. Cerchiamo di avere, quindi, fiducia nella ragionevolezza di tutti gli attori del mercato, perché le epidemie esistono, ma nel mondo industrializzato non viviamo più da secoli in tempi di peste nera.

Dody Giussani

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